Luanda  Capitale dell'Angola

Luanda, la capitale dell'Angola, è una città di splendidi paesaggi, ma che resta ancora tra i luoghi più rischiosi da visitare, per la sua difficile situazione. Il suo passato coloniale ha lasciato tracce evidenti nella cultura e negli elementi architettonici di questa città, che per molti aspetti ricordano lo stile delle città portoghesi.

Luanda

foto: wikipedia.org

Cenni storici su Luanda

Fondata nel 1575 come città di una colonia portoghese, Luanda si affermò come importante centro portuale, sia per il commercio, che per il traffico di schiavi con il Brasile. Dal XVII secolo, divenne una colonia Brasiliana e nel 1627 il centro amministrativo dell'Angola. Dopo l'abolizione della schiavitù Luanda si trasformò una delle più importanti città dell'Impero portoghese. In seguito alla guerra coloniale portoghese, l'Angola ottenne l'indipendenza nel 1975, ma la situazione della città era di difficile gestione. Questo portò allo scoppio di una guerra civile terminata nel 2002, dalla quale il paese si trova in fase di ripresa.

Luanda città

Tra le attrattive di interesse turistico Luanda è ricca di edifici coloniali in stile portoghese: nei quartieri caratteristici si osservano case decorate con le famose piastrelle di azulejos tipiche della cultura lusitana. A testimonianza del passato portoghese, vi sono due fortezze: la Fortaleza de Sao Miguel costruita nel XVI secolo su di una collina che domina il paesaggio circostante, e la Fortezza di Sao Francisco do Penedo, situata nella zona del porto. Il lungomare di Luanda è uno dei luoghi più suggestivi della città: contornando tutta la baia, offre splendidi paesaggi da apprezzare in particolare al tramonto. Altro luogo affascinante è la "Ilha", un isolotto collegato alla terraferma, dove gustare panorami davvero speciali. Sullo sfondo della città si staglia la costruzione del mausoleo del leader angolano Agostinho Neto, che non è ancora stato terminato. Di questo presidente esiste a Luanda una grande statua che lo ritrae nel tipico saluto comunista.