Voli low cost

Voli low cost

Non è stata la compagnia aerea irlandese Ryanair ad offrire per prima i voli low cost (a basso costo) ma la piccola Southwest, che iniziò ad operare in America (triangolo Phoenix-Dallas-San Antonio) più di trent'anni fa, con una filosofia rivoluzionaria: ridurre al massimo i costi e i prezzi dei biglietti al pubblico. E seguendo questa nuova politica è diventata il quarto operatore mondiale.

Anche in Italia spopola sempre di più questa tariffa aerea rivoluzionaria. Chi pensava fosse soltanto una moda passeggera si è dovuto ricredere. Volare al costo di una pizza è diventata dapprima un'abitudine poi una rivoluzione vera e propria.

Seguendo il suo esempio sono sorte decine di compagnie sparse un po' in tutto il globo. Alcune hanno fatto fortuna, altre un po' meno. Perché quando si riducono al massimo i costi, i margini di correzione del business sono minimi: basta un piccolo errore di valutazione e la compagnia va a rotoli. In Italia, soltanto nel 2004, sono state attivate quaranta nuove tratte e sono ormai circa venti le compagnie low cost che volano attualmente sopra i nostri cieli.

Le tariffe (poche decine di euro) cambiano frequentemente, anche più volte in un giorno, a secondo della richieste pervenute. In Europa sono molte le regioni che fanno a gara per accaparrarsi simili collegamenti, certe di poter contare su notevoli aumenti in termini di presenze come è successo in Spagna (Catalogna e Paesi Baschi) e Germania dove quasi tutte le grandi città sono ormai raggiungibili con voli di questo tipo.

Il loro basso costo deriva da diversi fattori:

  • non assegnano il posto in aereo;
  • non danno da mangiare a bordo e chi ha voglia di una bibita o di un panino se lo paga;
  • sfruttano scali secondari, magari più lontani dalle città ma sempre ben collegati dai mezzi pubblici;
  • gli orari sono a volte "scomodi" (presto la mattina, per esempio);
  • non hanno mai proprio personale a terra ma si appoggiano completamente alle strutture aeroportuali;
  • non emettono biglietti cartacei, ma solo elettronici.

Niente pasti a bordo significa più spazio (al posto di 132 passeggeri stipati su un 737/300, la Easyjet riesce a metterne 148). Mentre una normale compagnia aerea stipendia uno steward ogni 5mila passeggeri, le low cost in media ne pagano uno ogni 20mila.

Questi voli rivoluzionari sono giunti da tempo anche sul web. E non solo con i loro siti, dove è possibile acquistare i biglietti in tempo reale ma anche e soprattutto con servizi comparativi specializzati, costruiti ad hoc da società terze con l'intento di far risparmiare tempo e denaro all'utente finale.

È il caso di diversi siti internet come Volagratis che offre la soluzione personalizzata secondo le proprie esigenze: attraverso motori di ricerca ricercare, comparare e prenotare il proprio volo su oltre 100 compagnie low cost in Europa e nel mondo.